Stella Cilento (363 m. s.l.m.) è nel cuore del Cilento Antico; ricade nel Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e appartiene alla Comunità Montana “Alento-Montestella”.
Il toponimo deriva da “Porcili”, dal greco pro (“davanti”) e Kyrios (“signore”), in relazione alla sua posizione rispetto al Monte della Stella che lo sovrasta, ove fu la residenza del Guastaldo, di cui sono ancora visibili i resti di una località fortificata denominata “Castelluccio”. Porcili - menzionato fino al 1871 - e i suoi casali fecero parte della baronia del Cilento e dei feudi posseduti dai Sanseverino, per poi passare alla famiglia Capano; nel 1617 la famiglia De Angelis li vendette alla famiglia Materazzi e, nel 1783, gli stessi furono acquistati da A. Cesare Ventimiglia.
Stella C. è un borgo prevalentemente agricolo, infatti l’attività principale è la coltivazione dei secolari, fitti e argentei uliveti che si ergono sui dolci pendii. L’olio prodotto, grazie alle sue proprietà terapeutiche, è consigliato nella dieta mediterranea. Dall’anno 1994, inoltre, Stella è parte della “Rete Nazionale Città dell’Olio”.
La Chiesa recentemente ristrutturata è dedicata al Santo Patrono “S. Nicola di Bari”; non sono da trascurare per la loro originalità: il Polittico, l’Acquasantiera in pietra e l’icona in marmo della Madonna della Stella esistenti nel luogo di culto.
Data la sua posizione, Stella C. consente di raggiungere in brevissimo tempo: il Monte della Stella, i centri costieri quali Pioppi, Acciaroli, Marina di Casalvelino e Ascea Marina, nonché i siti archeologici di Velia e Paestum.